“La verità è che non gli piaci abbastanza” si è sentita dire più volte Gigi Philips, protagonista dell’omonima pellicola sui sentimenti e sulle relazioni che, nonostante tutto, ci ha regalato un lieto fine. Piuttosto noioso e scontato, mi permetto di aggiungere.
Gigi, dicevo. Colei che, innamorata dell’amore, troppe volte ha chiuso gli occhi per non vedere. E diciamolo: siamo state tutte Gigi almeno una volta nella vita.
Perché dice di stare bene, ma non vuole fare sul serio
Mi è capitato tante volte di ascoltare le perplessità di amici e conoscenti davanti ai comportamenti più ambigui delle persone che stavano frequentando. Tutti si chiedevano perché. Perché dopo aver trascorso una serata da mille e una notte lui era sparito? E perché nonostante tutto sembrava andare a gonfie vele la richiesta di fare sul serio lo faceva scappare?
Quesiti, questi, che mi arrivano spesso anche su Instagram e alle quali ho deciso di rispondere nella prima stagione di Love, Time, Life, il mio podcast.
Le domande sono tante e spesso molto simili tra loro. Cambiano l’età anagrafica e i nomi, le situazioni e la durata della frequentazione, il coinvolgimento, che a volte è davvero altissimo. Ma mai, o quasi, l’epilogo. Certo, ci sono le eccezioni, che vi confermo: non esistono solo nei film, ma quelle non si implorano, né tantomeno si cercano. Semmai arrivano da sole, e lo fanno quando meno ce lo aspettiamo. È per questo che si chiamano eccezioni.
I casi, come vi dicevo, sono differenti tra loro, ma hanno tutti in comune il fatto che la persona di turno ha comportamenti ambigui che sfociano, quasi sempre, con la dichiarazione tacita o palese di non voler ufficializzare la frequentazione o fare quel passo in più. Non che ci sia per forza bisogno di un’etichetta per consacrare un sentimento, al contrario. Diciamo solo che l’assenza di questa non può trasformarsi in una scusa per lasciare una situazione troppo a lungo in un limbo, a meno che le parti coinvolte non vogliano questo.
Ma se sei qui, oggi, è perché probabilmente anche tu ti trovi in una situationship, è così che viene definita in tempi moderni, o perché comunque sei stanca di accontentarti. E per fortuna direi!
Parliamo per fatti, e vediamo se in questi ti ritrovi. L’episodio più comune che mi sono ritrovata ad ascoltare è quello in cui la persona di turno mi racconta di stare bene con lui, di vivere momenti indimenticabili con lui. Di percepire la sua volontà nello stare insieme, salvo poi mettere le mani avanti sull’eventuale ufficializzazione del rapporto.
Un altro episodio, abbastanza ricorrente, è quello invece della presenza alterna della parte coinvolta e dei suoi cambi d’atteggiamento repentini. Oggi c’è e domani pure, poi magari sparisce per una settimana. E si ricomincia. E che dire di chi, invece, svanisce nel nulla all’improvviso?
Ti ritrovi, per caso, in una di queste situazioni? Forse ci sono dettagli differenti, anzi sicuramente ce ne sono, così come sono altrettante le sfumature. Però credimi se ti dico che agli occhi di chi guarda da fuori questi episodi sembrano avere tutti lo stesso copione, con il medesimo epilogo.
Penserai che è facile per me parlarne, visto che non sono coinvolta. Hai ragione: so bene che quando è il cuore a dettare legge, anche i consigli più preziosi possono risultare superflui. Così come non si possono minimizzare le delusioni o il dolore che si provano quando ci si trova in queste situazioni di “attenzioni” non corrisposte, perché so bene che quando idealizziamo un rapporto che non possiamo vivere come vogliamo, facciamo il doppio della fatica a uscirne. Perché ci chiediamo se possiamo fare di più, se è davvero possibile concretizzare qualcosa che esiste già nella nostra mente. Perché poi ci resta il dubbio su quello che poteva essere e che non è.
Ecco, credo che questo sia uno dei più grandi “problemi” dei rapporti che non corrono sugli stessi binari. Molto spesso quell’idealizzazione esasperata unita al desiderio di ciò che potrebbe essere, ma che di fatto non è, è molto più persuadente di ciò che vogliamo davvero. Perché sono certa che, quando si parla d’amore, nessuno vuole accontentarsi. Nessuno mai dovrebbe farlo.
La verità è che non gli piaci abbastanza
Ma torniamo alla nostra Gigi, a quella giovane donna protagonista del film La verità è che non mi piaci abbastanza. La sua storia, lasciatemelo dire, è tutt’altro che d’esempio. Seguendo la narrazione cinematografica, infatti, pare proprio che il lieto fine tanto agognato, arrivi solo per chi non si arrende e combatte con tenacia per ottenerlo. Io sono d’accordo con questo, ma almeno in parte e non quando si tratta d’amore. Perché non credo proprio che questo debba trasformarsi in una lotta estenuante dolorosa. Anzi, dovrebbe essere proprio il contrario.
Capita però, che quando non sappiamo decifrare bene il linguaggio del cuore, ci lasciamo coinvolgere e travolgere da tutti quei segnali ingannevoli e iniziamo così a navigare nella fantasia per prendere da questa le giustificazioni più creative e fantasiose.
Chiedo a te, che mi stai leggendo. Quante volte hai provato a giustificare il suo comportamento sfuggente? Quante volte ti sei convinta che se si comporta così è perché magari ha paura o ha un passato turbolento? Certo, le esperienze passate influiscono inevitabilmente e in maniera massiccia sul nostro presente. Ma dovrebbero migliorare il modo in cui ci approcciamo agli altri, non peggiorarlo.
E anche se si trattasse di cautela e di timore, e fin qui niente da dire, fin quando può essere tenuto a bada un sentimento? Poco, te lo assicuro. E te lo dico io che per lasciarmi andare ci ho messo davvero tanto.
A differenza di qualche anno fa ho capito che la vita non è solo in bianco e nero. Che ci sono tante sfumature da cogliere e da osservare, fondamentali per la nostra sopravvivenza. Eppure credo che sia doveroso, per noi stesse e per il nostro benessere, fissare dei limiti ben visibili quando a correre il rischio è il nostro cuore.
Io ho deciso di smettere di rischiare. L’ho fatto dopo che, per tanto troppo tempo, ho vissuto una relazione fatta di privazioni e infelicità. Non ho rinunciato all’amore, anche se per un periodo ho creduto di averlo fatto, ma mi sono arrogata il diritto di scegliere come e a a chi donare il mio tempo. Donare il mio cuore.
E una persona che sfugge, che non ricambia, che non riempi l’assenza, ma crea nuovi vuoti, per me non vale il rischio.
Sono dura lo so, forse estremamente razionale. Penserai che è facile, per me, dato che non sono direttamente coinvolta. Ma se mi segui dall’inizio sai bene che in realtà, anche io per amore ho fatto follie. Ho superato i limiti del ragionevole rinunciando alla mia felicità. E questa è una cosa che non farò mai più. E non perché sono immune dalle delusioni, dai tradimenti o dal dolore. Semplicemente perché ho capito che l’amore ha degli standard ben precisi e io voglio tenermeli stretti.
Quindi il mio invito, se ti trovi in una delle situazioni che ho elencato precedentemente, anche se solo vagamente simile, fermati e pensa. E poi agisci. Non avere paura di chiedere, a chi stai frequentando, di prendere una decisione. Non avere paura di prenderla tu, quella decisione a un certo momento.
Perché le insicurezze, gli atteggiamenti da "poeti maledetti" e, più in generale, le cose complicate potevano essere affascinanti prima, quando eravamo solo delle adolescenti. Ma a un certo punto tutte quelle situazioni contorte, che ti privano delle tue energie, piuttosto che nutrirle, tu non le meriti più.
Ti meriti molto altro. Te lo assicuro. Un amore incondizionato, equilibrato e maturo. Una presenza costante che resta, che brilla e ti fa brillare alla luce del sole, e che non ti lascia al primo tramonto per farti trascorrere le notti da sola.
Meriti una persona che resti all’ascolto dei tuoi respiri. Che non si stanchi mai di ridere delle tue battute, di darti un consiglio e di parlare con te. Dal tramonto e fino all’alba.
Ti meriti la verità, anche se è brutale e dolorosa. Te la meriti anche quando qualcuno te la nasconde e tu smetti di cercarla rifugiandosi dentro tutte quelle bugie che ti hanno raccontato per avere quel lieto fine che avevi immaginato.
Credimi quando ti dico che il tuo lieto fine arriverà. Non avrà la forma che avevi immaginato, ma ci sarà e non sarà l’unico. Ce ne saranno altri, e poi ancora e ancora. E saranno meglio di come te li aspettavi.
E ricorda: non aver paura di pretendere di essere quell’eccezione. Se per qualcuno sei solo la regola, allora, quel qualcuno non è quello giusto.
In quel caso, sparire, cancellare e bloccare il numero, le chat, i social, ed imporsi con ferocia irremovibile di non contattare più il moscio di turno :-)
RispondiElimina