ATTENZIONE: ogni qualvolta parlerò d'Ibiza troverete ripetutamente il termine TunTunz che sta ad indicare la movida notturna, le discoteche e le serate a suon di "tunztunz" per l'appunto.
Le prime impressioni sono quelle di pancia, quelle che scrivo seduta in riva al mare su pezzetti di carta e che metto insieme durante il volo di ritorno.
Se su Google scrivete Ibiza trovate diverse guide che vi portano alla scoperta di un'isola rumorosa all'insegna del divertimento popolata da giovani ragazzi che arrivano da ogni parte del mondo già dopo i primi Opening. Del resto, quella della movida isolana è un'etichetta cucita a pennello sull'immagine culturale d'Ibiza, basti pensare che durante l'alta stagione spettacoli e piccole parate si susseguono tra il porto e il centro storico d'Ibiza per invitare i turisti alle serate TunzTunz.
E poco importa che Ibiza sia riconosciuta come patrimonio dell'umanità dell’Unesco, del resto per gli 8 milioni e mezzo di turisti l'anno che la scelgono esclusivamente per fare festa non deve cambiare poi molto. Insomma, Ibiza è un'isola stupenda per la sua natura e la sua cultura ma non è forse così importante promuovere questo aspetto quando il territorio d'estate diventa saturo di giovani discotecari disposti a spendere centinaia d'euro per gli ingressi nei locali.
Per fortuna ci pensa l'isola a fare il resto, il suo mare cristallino e le calette pazzesche, quelle piccole realtà che promuovono un turismo lento e rurale e chi cerca di mantenere ancora autentica la cultura hippy chic dell'isola.
Insomma, vivere Ibiza in questa maniera e farlo durante la "bassa stagione" fa venir voglia di trasferirsi all'istante e vi spiego perché.
Ibiza oltre la Movida
Negli ultimi anni il mio modo di viaggiare è cambiato molto e non sono mai rimasta delusa dalle mete scelte, Ibiza come immaginavo è stata una splendida scoperta.
Non erano solo le fotografie del mare dalle sfumature di un intenso azzurro ad attirarmi ad essa, e neanche la sua proclamazione a patrimonio dell'umanità dell'Unesco per biodiversità e cultura.
Sentivo che c'era di più e volevo scoprire l'isola da un'altra prospettiva, quella dello slow foot.
Io ci ho messo la curiosità è il mio modo di viaggiare, lei ha fatto tutto il resto.
Ibiza lenta e nascosta
Perché questo viaggio mi è piaciuto così tanto?
Intanto ti invito a leggere l'articolo con la Mappa delle spiagge più belle d'Ibiza, sono sicura che troverai lì già una prima risposta.
Ibiza è un isola non molto grande, viaggiando on the road in un solo giorno è possibile raggiungere diversi posti spostarsi da ovest ad est e da sud a nord con molta facilità. La verità è che grazie alle sue ridotte dimensioni sono riuscita ad appagare la mia voglia di viverla in stile slow foot dedicandomi a lunghe pause meditative e rigeneranti totalmente immersa nella natura lontana dall'apparente e frivolo edonismo.
Attraversare l'isola per raggiungere una delle sue calette più suggestive e godersi in tutta lentezza un aperitivo al tramonto sul mare mi ha regalo emozioni impagabili: la mente si liberava il cuore si scaldava.
E poi il via vai del porto turistico, le passeggiate per il centro storico, le tapas a tutte le ore e la cucina locale. Insomma tutto quello che di bello ha l'isola, io l'ho preso.
Un'Ibiza apparentemente nascosta da quello che la gente conosce o che vuol conoscere dell'isola. Un luogo che va vissuto con empatia e assaporato in maniera slow e con grande libertà.
Un turismo lento che però è possibile solo in determinati periodi, quelli della bassa stagione, che consentono di vivere l'isola prima di essere popolata e occcupata dall'entusiasmo di giovani turisti.
Il fascino della Movida
Non lo nego, le zone che pullulano di locali sono assai affascinanti. Playa d’en bossa, base del mio viaggio, è piena di locali notturni, un vero e proprio punto di riferimento per la movida isolana.
Si accede nella zona del divertimento e si è subito attratti da luci, colori, manifesti pubblicitari e maxi schermi che ti invitano alle serate dei dj più o meno famosi. Insomma un angolo caotico che ricorda Las Vegas che affascina e si discosta così tanto da quel mare di Cala San Vincent immerso tra le colline verdeggianti.
La verità è che tra storia, cultura e posizione geografica Ibiza è un'isola che non ha nulla da invidiare ai famosi paradisi oltreoceano dove rifugiarsi. E non è di certo uno di quei luoghi che, come alcune città italiane, ha avuto la necessità di configurarsi come punto d'interesse di movida perché di bello paesaggisticamente e culturalmente non aveva assolutamente niente.
No, Ibiza non è solo questo.
Cosa fare ad Ibiza quindi? Viverla nella sua autenticità di isola, scoprire il profumo del mare, inebriare la vista, assaporare il cibo, toccare la sabbia, insomma viverla con i 5 sensi in maniera slow nei periodi di bassa stagione.
E voi, siete mai stati ad Ibiza?
Le prime impressioni sono quelle di pancia, quelle che scrivo seduta in riva al mare su pezzetti di carta e che metto insieme durante il volo di ritorno.
Se su Google scrivete Ibiza trovate diverse guide che vi portano alla scoperta di un'isola rumorosa all'insegna del divertimento popolata da giovani ragazzi che arrivano da ogni parte del mondo già dopo i primi Opening. Del resto, quella della movida isolana è un'etichetta cucita a pennello sull'immagine culturale d'Ibiza, basti pensare che durante l'alta stagione spettacoli e piccole parate si susseguono tra il porto e il centro storico d'Ibiza per invitare i turisti alle serate TunzTunz.
E poco importa che Ibiza sia riconosciuta come patrimonio dell'umanità dell’Unesco, del resto per gli 8 milioni e mezzo di turisti l'anno che la scelgono esclusivamente per fare festa non deve cambiare poi molto. Insomma, Ibiza è un'isola stupenda per la sua natura e la sua cultura ma non è forse così importante promuovere questo aspetto quando il territorio d'estate diventa saturo di giovani discotecari disposti a spendere centinaia d'euro per gli ingressi nei locali.
Per fortuna ci pensa l'isola a fare il resto, il suo mare cristallino e le calette pazzesche, quelle piccole realtà che promuovono un turismo lento e rurale e chi cerca di mantenere ancora autentica la cultura hippy chic dell'isola.
Insomma, vivere Ibiza in questa maniera e farlo durante la "bassa stagione" fa venir voglia di trasferirsi all'istante e vi spiego perché.
Ibiza oltre la Movida
Negli ultimi anni il mio modo di viaggiare è cambiato molto e non sono mai rimasta delusa dalle mete scelte, Ibiza come immaginavo è stata una splendida scoperta.
Non erano solo le fotografie del mare dalle sfumature di un intenso azzurro ad attirarmi ad essa, e neanche la sua proclamazione a patrimonio dell'umanità dell'Unesco per biodiversità e cultura.
Sentivo che c'era di più e volevo scoprire l'isola da un'altra prospettiva, quella dello slow foot.
Io ci ho messo la curiosità è il mio modo di viaggiare, lei ha fatto tutto il resto.
Ibiza lenta e nascosta
Perché questo viaggio mi è piaciuto così tanto?
Intanto ti invito a leggere l'articolo con la Mappa delle spiagge più belle d'Ibiza, sono sicura che troverai lì già una prima risposta.
Attraversare l'isola per raggiungere una delle sue calette più suggestive e godersi in tutta lentezza un aperitivo al tramonto sul mare mi ha regalo emozioni impagabili: la mente si liberava il cuore si scaldava.
E poi il via vai del porto turistico, le passeggiate per il centro storico, le tapas a tutte le ore e la cucina locale. Insomma tutto quello che di bello ha l'isola, io l'ho preso.
Un'Ibiza apparentemente nascosta da quello che la gente conosce o che vuol conoscere dell'isola. Un luogo che va vissuto con empatia e assaporato in maniera slow e con grande libertà.
Un turismo lento che però è possibile solo in determinati periodi, quelli della bassa stagione, che consentono di vivere l'isola prima di essere popolata e occcupata dall'entusiasmo di giovani turisti.
Il fascino della Movida
Non lo nego, le zone che pullulano di locali sono assai affascinanti. Playa d’en bossa, base del mio viaggio, è piena di locali notturni, un vero e proprio punto di riferimento per la movida isolana.
Si accede nella zona del divertimento e si è subito attratti da luci, colori, manifesti pubblicitari e maxi schermi che ti invitano alle serate dei dj più o meno famosi. Insomma un angolo caotico che ricorda Las Vegas che affascina e si discosta così tanto da quel mare di Cala San Vincent immerso tra le colline verdeggianti.
La verità è che tra storia, cultura e posizione geografica Ibiza è un'isola che non ha nulla da invidiare ai famosi paradisi oltreoceano dove rifugiarsi. E non è di certo uno di quei luoghi che, come alcune città italiane, ha avuto la necessità di configurarsi come punto d'interesse di movida perché di bello paesaggisticamente e culturalmente non aveva assolutamente niente.
No, Ibiza non è solo questo.
Cosa fare ad Ibiza quindi? Viverla nella sua autenticità di isola, scoprire il profumo del mare, inebriare la vista, assaporare il cibo, toccare la sabbia, insomma viverla con i 5 sensi in maniera slow nei periodi di bassa stagione.
E voi, siete mai stati ad Ibiza?
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Great photos!
RispondiEliminaGrazie Dina :)
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