Fonte: Nasa |
Sarebbe bello se fosse così, o forse no. Perché in fondo l'ho capito a mie spese quando può essere bello perdersi, per poi ritrovarsi. Quanto può essere seducente e terribile abbandonarsi alle ombre che soffocano l'anima, a quell'egoismo e all'apparente indifferenza che ti fa pensare che niente e nessuno conta più.
Per poi scoprire, improvvisamente che era tutta una bugia. E che anche se per un attimo è stato quasi confortante e comodo, fingere che il sole non esistesse più, lui era esattamente lì, nello stesso posto dove lo avevo lasciato. In un luogo conservato dentro di me, tra le macerie dei frammenti di un cuore spezzato. Lui era sempre stato lì.
E allora forse quelle persone hanno ragione a pensare che chi ha il sole dentro non può essere fermato. Che gli errori del passato, le ombre e quelle persone che si sono avvicinate solo per spegnere la luce, non contano più. Perché per ogni persona subdola e meschina che esce dalla nostra vita, ne entrano altre meravigliose, che la dipingono dei colori più belli.
E non importa quanto tempo quel sole sia stato ricoperto dalle tenebre perché la verità è che non ha mai smesso di brillare. E forse doveva andare così, ci volevano quei pesi e quelle zavorre a portarci sull'orlo del precipizio, per capire di avere ancora quel paio di ali per volare. Le stesse che indossavamo da bambine, con gli occhi sognanti e il cuore puro.
È quello il sole che sorregge, quanto tutto intorno crolla, quando non ci sono certezze e la strada sotto ai piedi sembra sgretolarsi a ogni passo. Lui è lì, con il suo colore e calore, così fermo e mutevole, così dinamico e stabile.
Perché per quanto possa durare la peggiore delle tempeste, il sole tornerà sempre a brillare.
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