Sono sempre stata incline ai fallimenti, personali e professionali, senza quelli del resto, come potremmo crescere e maturare? Come potremmo diventare noi stessi.
Rita Levi Montalici diceva che nella vita non bisogna mai rassegnarsi e arrendersi alla mediocrità , piuttosto uscire da quella zona in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva.
E questa è una verità che si applica ad una moltitudine di campi, anche quello sentimentale.
Perché vedete, io sono stata temprata al dolore e finisce, inevitabilmente che ci si abitua a quella condizione di sofferenza interiore, nell'errata credenza che siamo destinati a quella vita che manca di felicità e serenità .
Questa è rassegnazione, questa è una sconfitta da cui non impariamo niente.
Quando nella nostra testa si insinua quel maledettissimo tarlo che ci dice "sarà sempre così", ci rassegniamo, e se per caso, sulla nostra strada passasse quell'unica cosa bella che non stavamo neanche più aspettando, semplicemente, noi non la riconosciamo.
Perché non siamo predisposti alle cose belle, non sappiamo accettarle e viverle, quel tarlo ci allontana dalla realtà .
Non è un caso che quando si vive nella rassegnazione, ci si lascia a delle situazioni complesse, perverse, relazioni che sanno soltanto farci ancora più male.
Quando ci sentiamo rassegnati, abbiamo ormai rinunciato a combattere, subendo passivamente la situazione. Ci rifiutiamo di affrontare il dolore della rinuncia, non lo attraversiamo e perdiamo così la nostra capacità di reagire.
Le sconfitte fanno parte dalle vita, ma non si tratta di vincere o perdere, ma di imparare, come l'acqua, a continuare a fluire, anche di fronte ad uno ostacolo che riteniamo insormontabile.
Interiorizzare i sentimenti, guardarli con lucidità ci insegna a focalizzarci sulla soluzione e non sul problema.
Non c'è niente di male a cadere, l'importante è non rimanere a terra. Anche se la rassegnazione è apparentemente il modo più semplice di accettare quello che ci accade, non è l'unico che esiste. Ce ne sono molti altri, alcuni davvero bellissimi, che portano alla felicità .
Quando ci sentiamo rassegnati, abbiamo ormai rinunciato a combattere, subendo passivamente la situazione. Ci rifiutiamo di affrontare il dolore della rinuncia, non lo attraversiamo e perdiamo così la nostra capacità di reagire.
Le sconfitte fanno parte dalle vita, ma non si tratta di vincere o perdere, ma di imparare, come l'acqua, a continuare a fluire, anche di fronte ad uno ostacolo che riteniamo insormontabile.
Interiorizzare i sentimenti, guardarli con lucidità ci insegna a focalizzarci sulla soluzione e non sul problema.
Non c'è niente di male a cadere, l'importante è non rimanere a terra. Anche se la rassegnazione è apparentemente il modo più semplice di accettare quello che ci accade, non è l'unico che esiste. Ce ne sono molti altri, alcuni davvero bellissimi, che portano alla felicità .
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