Non so dirvi di preciso da quando l'attività di hyggare è entrata ufficialmente nella mia vita ma non è molto, tuttavia non so perché mi pare di praticarla da molto più tempo di quanto in realtà è.
Hygge è sedermi sul mio tappeto peloso e leggere un libro con luce soffusa
Hygge significato
Se dovessi scrivere un articolo sulle tendenze del 2018, hygge sarebbe al primo posto. Si tratta infatti di una "pratica" che in Italia si fa sempre più conosciuta e io sono contenta di esserne diventata nel mio piccolo una portavoce.
Quando ho iniziato a parlare di hygge alcuni mesi fa ai miei lettori, attraverso storie di instagram e articoli sul blog ho ricevuto diverse domande e richieste di spiegazioni.
Lo ammetto, rispondere alla domanda "che vuol dire hygge" non è stato facile, anche perché come sto per svelarvi, non c'è una traduzione ben precisa del termine. E' per questo che vi ho parlato di appartenenza, è una sorta di imprinting con l'hygge, o avviene o no, tuttavia come tutte le cose del mondo può anche succedere di avvicinarcisi piano piano.
Per spiegarvi cosa significa hygge, in maniera esaustiva, prendo in prestito le parole utilizzate dall'ufficio del turismo danese. E' proprio dalla Danimarca che proviene questa "filosofia di vita", lo sapevate che il World Happiness Report dell'ONU (WHR) ha annunciato che la Danimarca è il Paese più felice del mondo?
Ecco cosa riporta VisitDenmark in merito all'hygge:
Hygge è qualcosa di tanto danese che non si può tradurre. Per provare a spiegarla, diciamo che significa creare un'atmosfera accogliente, piacevole, intima mentre si assaporano i piaceri della vita circondati dall'affetto delle persone care. La luce calda di una candela è hygge. Ma anche gli amici e la famiglia sono hygge. Per non dimenticare il piacere di mangiare e bere qualcosa in compagnia - chiacchierando di cose piccole e grandi per ore. Chissà se l'idea di hygge può spiegare il motivo per cui i danesi vengono sempre incoronati il popolo più felice del mondo?
Non so dirvi con certezza se le parole riportate qui sopra sono state in grado di spiegare in maniera esaustiva l'hygge, continuando a leggere quest'articolo però sono certa che il segreto di questa pratica diventerà vostro non appena la parola hygge echeggierà come una melodia nella vostra mente.
Forse è il caso di raccontarvi qualcosa in più rispetto alla Danimarca e alla nascita dell'Hygge.
Hygge: la storia della nascita della felicità
Se dovessero chiedere cos'è l'hygge per me, o beh la lista sarebbe davvero lunga. Le mie happy things ad esempio, le piccole cose a portata di felicità, loro si che sono hygge. Un ombrello colorato per i giorni uggiosi, una candela al profumo di vaniglia, una coperta calda e una tazza del mio tè preferito, e potrei continuare così all'infinito.
Secondo alcuni studi, l'hygge è stato originato da alcune condizioni storiche, climatiche e culturali. Il clima nordico infatti è caratterizzato da forti contrasti tra freddo e caldo e lunghi inverni di oscurità. Questa condizione climatica ha contribuito alla pratica di rendere la casa un rifugio sicuro, dalle intemperie esterne, dove le famiglie si riuniscono per trascorrere del tempo insieme. La casa diventa così la parte fisica dell'hygge, il luogo di calore e accoglienza che fa da cornice alle piccole gioie quotidiane.
Le origini dell'hygge trovano spazio anche nella storia della Danimarca e della sua perdita di dimensioni, mi spiego meglio. La storia ci racconta la perdita del dominio danese su Svezia, Norvegia e Danimarca fu un duro colpo per la popolazione che per riprendersi decise di investire tutte le energie "all'interno", per compensare quello che all'esterno era stato perso.Hygge è aspettare la sera per sedermi sul divano rosso insieme al mio compagno e chiacchierare della nostra giornata
Insomma l'espansione non era più quella di una volta ma la forza di volontà delle persone che desideravano essere una comunità unita ha fatto si che si sviluppasse il senso di appartenenza negli spazi personali e la condivisione di se stessi con gli altri.
Hygge: la mia storia
Le origini del mio hyggare invece sono un po' più recenti, risalgono a diversi anni fa e alla conoscenza con una persona, certo a quei tempi non potevo immaginare che stessi già praticando hygge.
Ho conosciuto Maria Renata Leto, proprietaria della magnifica tenuta di Ferento, trend setter e socialite grazie ad un'amica in comune. Per me, è stato subito amore, per il suo savoir faire, per il suo modo di vivere ma sopratutto per il suo modo di accogliere.
In quegli anni lavoravamo insieme al suo progetto Queen Bee, in quella occasione abbiamo organizzato un brunch nella sua tenuta a Viterbo, era la prima volta per me che giungevo in quel luogo.
Devo confessarvi che prima di quel momento tutto ciò che è arte del ricevimento era per me sconosciuto, non avevo mai prestato attenzione ai dettagli per rendere accogliente e confortevole un ambiente.
Quando ho varcato il cancello della tenuta di Ferento tutto è cambiato, ho sentito dentro di me un calore inaspettato, come se quel luogo mi stesse aprendo le sue braccia per avvolgermi e proteggermi dentro di esse.
Prima di quel momento, non avevo mai immaginato che una casa potesse essere un luogo di felicità.
Ho iniziato ad hyggare con e grazie a Maria Renata anche se ancora non lo sapevo.
Hyggare insieme
Vi confesso una cosa, che forse vi sorprenderà: amo la solitudine. I momenti più creativi della mia vita si esauriscono proprio quando resto sola con me stessa, è proprio da quei momenti che ho ritagliato la mia attività hygge. Mi siedo su un tappeto e bevo il mio caffè, guardo fuori dalla finestra ascoltando musica oppure mi sdraio sul divano rosso e leggo.
Ma non vi nascondo che la compagnia delle persone mi rende felice e così ho aperto la mia casa ad amici e parenti, loro stessi ammettono di sentirti in un porto sicuro.
Il complimento più bello che abbia mai ricevuto dalle persone che frequentano casa mia è proprio quando mi dicono che si sentono a casa loro in totale relax e comfort.
Quando arriva la sera, io cucino e lui mi aiuta, hygghiamo insieme.
Quando i miei amici arrivano, decidiamo di prepararci un tè e di chiacchierare seduti gli uni di fronte gli altri
Quando c'è mio nipote, prende il grande pouf bianco all'angolo della sala e mi chiede di giocare insieme buttandoci sopra.
La casa hygge
Come anticipato, la casa è il punto di partenza per iniziare ad hyggare. E' la parte fisica di questa pratica, questo non vi impedirà di hyggare anche all'aria aperta.
Una cosa è certa, il tempo che trascorriamo all'interno della nostra abitazione non è poco sopratutto durante il freddo inverno, perché quindi non renderla più confortevole, più hygge.
Le piante regalano la felicità, la loro vista contribuisce alla serenità mentale, fiori e piante contribuiscono a creare un ambiente hygge.
Se c'è una cosa di cui non posso fare a meno sono le candele. L'atmosfera di una candela accesa e imparagonabile, vi stupirà ritrovarvi a contemplare una luce soffusa e calda durante i momenti hygge.
Anche i libri sono hygge. Ognuno di essi contiene una storia svelata e non, tenere in vista nuovi e vecchi libri su una libreria fai da te o acquistata vi riporterà in una dimensione a voi cara e conosciuta.
I quadri possono dar vita alle pareti e raccontare storie nelle quali perderci tra le mura domestiche.
A fare una casa hygge ci pensano i dettagli, arredare un determinato angolo dove potervi rilassare ogni volta che be avete bisogno è davvero un'ottima idea: morbidi cuscini, plaid peloso, un tavolino di legno, un tappeto sul quale sedersi e leggere un libro, insomma una comfort zone nella quale rifugiarvi al bisogno.
Volete un piccolo consiglio?
Regali e cimeli di famiglia in vista sono i benvenuti, rappresentano la nostra storia e l'affetto delle persone che ci ricondano. Mettere questi oggetti in bella vista arriscono l'ambiente e il nostro fare hygge.
Cosa succede quando ci si trova a trascorrere la maggior parte del proprio tempo a lavoro, tra le 4 mura di un ufficio?Semplicemente, si applicano le regole del vivere Hygge, qui trovate l'articolo: Vivere Hygge a Lavoro e in Ufficio.
Hanno hyggato con me.
Hygge è tanta roba, e non si ferma di certo qui. Potrei continuare a scrivere per ore, anzi giorni tuttavia per un inizio direi che può bastare. Spero che con questa "guida per principianti" io sia riuscita a far entrare dentro di voi un po' dell'anima hygge che quasi per caso ho scoperto di avere.
Per la stesura di questo articolo ho scelto di hyggare con alcune persone, amiche e sconosciute che hanno deciso di fornirmi il loro preziosissimo contributo condividendo il loro intimo momento con me e con voi.
vivvere #hygge è preparare la cena con mio marito, dividersi i compiti con il sottofondo della musica della radio
Clara Raimondi
Hygge è... guardare la neve fuori dalla finestra con chi ami
Diana Malcangi
L'arrivo del weekend, l'atmosfera magica di casa, il camino acceso, una tazza di tea da condividere, una dolce melodia di sottofondo, il profumo di burro di un dolce appena sfornato, le chiacchiere con le persone del cuore, il tempo che senti scorrere sulla punta delle dita quando non hai orari.
Tutto questo per me è veramente hygge, perché la felicità non è chissà dove, è proprio ad un passo da te
Meggy Fri
Hygge per me è questo: riuscire a godermi la bellezza della natura cercando di guardare e annusare attraverso il mio cane che mi mette in sintonia con la natura
Alessandra Di Marco
Hygge è spotify "paceful piano", gradino sotto la finestra della mia camera che da su un albero che cambia così come faccio io nel corso delle stagioni, un calice rosso e mille viaggi interstellari tra un mondo esterno che provo ad immaginare e uno intimo chiuso qui dentro.
Chantal Bombaci
Hygge è quando ti accorgi che esiste la gioia per le piccole cose più importanti di quelle grandi. Quando sei felice di accendere una candela profumata e sederti nell'angolo preferito della tua casa a goderti un tè. Quando pensi ai tuoi ospiti nel momento in cui arredi una stanza, e credi che ospitalità e condivisione siano due valori fondamentali che ti regalano momenti di felicità.
Sono le piccole cose a farti sentire a casa.
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