Festeggiata oggi quasi come Carnevale, tra eventi e travestimenti, forse poche persone conoscono le più strane tradizioni di questa ricorrenza.
In molte regioni, ancora oggi, è diffusa la tradizione di onorare i morti proprio durante la notte tra il 31 ottobre ed il Primo novembre.
Nelle regioni del Sud si era soliti imbandire un banchetto proprio sulla tomba dei defunti apparecchiando per loro un posto in più e invitandoli alla cena.
In Valle d'Aosta le case venivano lasciate vuote con le tavole imbandite per permettere ai cari trapassati di tornare a casa per uno spuntino notturno.
"Famme bene, pe' e muorte: dint'a ‘sta péttula che ‘ce puórte? Passe e ficusecche ‘ce puórte e famme bene, pe' e muorte"
Ovvero "fammi del bene per i morti: in questo grembiule che ci porti? Ci porto uva passa e fichi secchi, fammi del bene, per i morti".
Dalla tradizione dell'uva passa e della frutta secca quindi, nacque il più moderno torrone, che viene di conseguenza preparato proprio in questo periodo e, lontanamente, riprende la forma del famoso "tauto". Per i napoletani infatti questo dolce, morbido o duro, a base di cioccolato, zucchero e nocciole o canditi, viene chiamato "morticello".
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