Decisamente poco nominato,
Palma il
Vecchio è stato uno dei più grandi artisti rinascimentali della storia
dell’arte italiana.
E proprio nella sua città
natale, Bergamo, s’è voluto – grazie al curatore Giovanni C. Villa ed in occasione dall’attuale Expo 2015 - dare omaggio, tramite una mostra a lui interamente dedicata, al grande artista che visse a
cavallo tra il 1400 ed il 1500.
Un’artista che decise di
lasciare la sua terra bergamasca per trasferirsi a Venezia, centro artistico con le più grandi
personalità del tempo, uno fra tutti, Tiziano.
La
prima mostra completa, ed esclusivamente dedicata, all’artista Palma il
Vecchio. Unico protagonista.
Vengono esposte quarantacinque tele autografate delle
appena cento conosciute e provengono dai più grandi musei di tutto il mondo. Molte
delle quali restaurate per l’occasione.
(Stati Uniti, Londra, Berlino, Vienna, Dresda, San Pietroburgo, Parigi,
Inghilterra, Venezia, Roma e Firenze)
La sua grandezza la si
nota in svariati punti:
Bellezza
femminile; riesce a ritrarre le donne in una armonia che solo pochi
grandi maestri sanno fare. Rappresenta la corposità, la morbidezza dei corpi
del Rinascimento senza mai cadere sul banale o sulla volgarità.
La
particolarità del tessuti; la bravura di un artista la si nota
nei dettagli, nei particolari e nella rappresentazione
reale del vero. Nel riuscire cioè a rendere l’opera il più “reale”,
viva, vibrante e veritiera possibile. Lui in tutto ciò c’è riuscito. Con i tessuti in particolar modo.
Ricami, veli, camicie, stoffe
di vario genere, panneggi. Una sorta di “sarto della pittura”.
Ad ogni modo, la sua
pittura tratta svariate tematiche.
Passa
con abilità dai temi mitologici, a quelli religiosi, a quelli allegorici per
toccare poi quelli paesaggistici. Tanto che nei sui sfondi sono ancora
oggi riconoscibili località che all’epoca furono a lui famigliari.
Anche
l’allestimento è stato fondamentale.
Ricreare un ambiente coerente ed idoneo alle opere che si vanno ad esporre è
sempre importante per rendere il tutto più armonioso. Ed è proprio questo il
caso di una “ricostruzione” ben riuscita.
Le pareti sono state
rivestite di tessuto prezioso per
ricreare una lussuosa dimora del 1500. La scelta
cromatica ha un ruolo decisivo. I colori delle opere del maestro devono
sposarsi e amalgamarsi alla perfezione con l'ambiente proposto.
Siamo difronte quindi, a
quelle che in America chiamano “period rooms”. Ovvero, la ricreazione dell’ambiente, del contesto, dove l’opera
viene esposta.
Anche il pavimento è stato rivisitato.
Di conseguenza poi, sul
retro della tela è stato posizionato un ampio pannello per permettere al
visitatore una massima concentrazione sull’opera che si sta osservando.
Nel seguente link,
troverete tutte le informazioni “tecniche” necessarie:
Quindi, non avete scuse! Questa
mostra va assolutamente visitata!
Terminerà il 21 giugno!
Proprio per l’importanza
che offre al visitatore vale assolutamente la pena di essere vista e vissuta a
pieno!
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